25 NOVEMBRE "Giornata mondiale contro la violenza sulle donne"
Flash mob in Corso Zanardelli dalle ore 16.30
Tutte/i coloro che intendano partecipare preparino un cartello di STOP come la foto a lato da stampare in A4 o A3, e sul retro ognuna/o scriverà la sua personale interpretazione della violenza sulle donne.
Suggerimenti: VIOLENZA - MINACCE - SOPRUSI - ABUSI - MUTILAZIONI - RICATTI - LICENZIAMENTO - VIOLENZA DOMESTICA - MERCIFICAZIONE DEL CORPO DELLE DONNE - TRATTA DELLE DONNE - ECC...
INVITIAMO TUTTE/TUTTI A PARTECIPARE!!!
25 NOVEMBRE 2011
GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
mercoledì 23 novembre 2011
lunedì 17 ottobre 2011
Donne indignate (VII parte)
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domenica 16 ottobre 2011
Donne indignate Brescia (V parte)
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15 ottobre,
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Donne indignate (IV parte)
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15 ottobre,
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Donne indignate Brescia (III parte)
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15 ottobre,
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Donne indignate Brescia (II parte)
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15 ottobre,
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Video
Donne indignate Brescia (I parte)
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15 ottobre,
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sabato 15 ottobre 2011
15 ottobre donne indignate
Presidio organizzato dalle donne di "Se non ora quando? Brescia"
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martedì 11 ottobre 2011
GIORNATA delle DONNE INDIGNATE
Le DONNE di “SeNonOraQuando” Brescia
INVITANO TUTTE LE DONNE
GIORNATA delle DONNE INDIGNATE
SABATO 15 OTTOBRE
in Corso Zanardelli dalle ore 15
in Corso Zanardelli dalle ore 15
Abbiamo offerto un patto al nostro paese: facciamo dell’Italia un luogo vivibile anche per le donne, ambiando lo stato sociale, arrestando la tendenza al declino, riportando l’Italia al centro dell’Europa. Siamo convinte che senza questo patto non si esce dalla crisi istituzionale, politica, economica e morale che sta strangolando la società italiana.
L’ unica risposta arrivata è questa manovra.
ECCOVI LA MAPPA :
SIAMO QUI. PRIMA DELLA MANOVRA
- Le donne italiane lavorano 60 ore alla settimana, più di tutte in Europa.
- Solo il 46 % ha un’occupazione; la media europea è del 60%.
- L'Italia è al 21esimo posto tra i paesi industrializzati per l'indice di benessere delle donne madri.
- 3 milioni e mezzo sono le donne che non lavorano per assenza di servizi.
- Solo il 18 % dei bambini trova posto nei nidi.
- 800.000 sono le donne licenziate o costrette a dimettersi per la maternità.
- Se lavorano, le donne hanno salari del 30 % più bassi degli uomini a parità di mansioni.
- Le donne anziane sono le più povere e percepiscono le pensioni più basse per avere accudito, nel corso della loro vita lavorativa, figli, nipoti, genitori.
- Le donne giovani sono più precarie dei giovani uomini e più laureate. Pagheranno la precarietà: oggi con l'incertezza del futuro, domani con una pensione misera.
- Le donne sono marginali nella vita pubblica, perfino più che in alcuni paesi in via di sviluppo.
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venerdì 23 settembre 2011
Assemblea aperta
Le DONNE di “SeNonOraQuando”
INVITANO TUTTE LE DONNE
Lunedì 10 OTTOBRE alle ore 20.30
presso la Sala PIAMARTA
Via S. Faustino 70/A BRESCIA
presso la Sala PIAMARTA
Via S. Faustino 70/A BRESCIA
Condividiamo l'INCONTRO NAZIONALE DI SIENA
Discutiamo delle MANOVRE DEL GOVERNO
in vista della
GIORNATA delle DONNE INDIGNATE
di SABATO 15 OTTOBRE
in Corso Zanardelli
in Corso Zanardelli
QUALI OBIETTIVI E QUALI LOTTE
DA FARE INSIEME?
martedì 12 luglio 2011
Incontro Se non ora quando? Brescia
Incontro aperto a tutte Martedì 19 luglio alle 17,30 a Mompiano (Brescia) in via Cacciadenno presso la saletta della Cooperativa Lavoratori (nel cortile della Pizzeria da Ciro).
martedì 5 luglio 2011
5 luglio la notte della rete: trasmetti anche sul tuo blog la diretta streaming!
Per trasmettere anche tu a partire dalle 17.30 copia e incolla sul tuo blog o sito il codice.
Clicca su "Share" e poi su "Embed", scegli la misura ed il colore e copia il codice da incorporare.
Online video chat by Ustream
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domenica 22 maggio 2011
Madri e figli del mondo
Brescia, 21 maggio 2011 - Sala Piamarta
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martedì 10 maggio 2011
Madri e figli del mondo
(Clicca sull'immagine per ingrandire)
Per diffondere l'invito online vai qui --->
se invece vuoi fotocopiare il volantino, vai qui --->
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martedì 3 maggio 2011
Una carta d’identità per SNOQ
Una carta d’identità per SNOQ
In se non ora quando su 2 maggio 2011 a 14:35 La mobilitazione delle donne del 13 febbraio in tante città e centri italiani e all’estero è stato un grande evento di popolo, ricchissimo per la molteplicità e pluralità di culture, di genere, di generazioni, politiche, sociali, professionali, delle persone convenute. Nella preparazione e nella gestione della giornata si sono messe insieme energie disparate, si sono accese e incontrate spontaneamente speranze e aspettative diverse.
Dal 13 febbraio non si torna indietro. Non vogliamo tornare indietro. La novità e la forza di SeNonOraQuando è dovuta a caratteristiche preziose e inedite che vanno riaffermate o se necessario promosse ovunque.
Tali caratteristiche qualificanti e originali di SNOQ saranno presenti e fondanti in tutti i comitati che desiderano definirsi e riconoscersi con quel nome e partecipare alla costruzione di un cammino comune.
Esse sono:
a) la libertà, la forza e l’autonomia delle donne in tutti i campi
Dal 13 febbraio non si torna indietro. Non vogliamo tornare indietro. La novità e la forza di SeNonOraQuando è dovuta a caratteristiche preziose e inedite che vanno riaffermate o se necessario promosse ovunque.
Tali caratteristiche qualificanti e originali di SNOQ saranno presenti e fondanti in tutti i comitati che desiderano definirsi e riconoscersi con quel nome e partecipare alla costruzione di un cammino comune.
Esse sono:
a) la libertà, la forza e l’autonomia delle donne in tutti i campi
Ai Comitati “Se Non Ora Quando?”
Dal comitato "SNOQ" nazionale:
Ai Comitati “Se Non Ora Quando?”
In se non ora quando su 2 maggio 2011 a 14:29 Quella del 13 febbraio è stata una straordinaria mobilitazione di popolo, guidata dalle donne, sull’intero territorio nazionale e non solo. Questo vuole dire che è stata affermata la loro centralità nella vita del nostro paese. Intorno alle loro parole si sono coagulati ed espressi aspirazioni, esigenze, sentimenti profondi e diffusi, una qualità politica nuova. E’ apparso chiaro che le donne costituiscono la risorsa più viva del paese e che la loro forza e le loro ragioni sono indispensabili per porre termine al declino della vita culturale, economica civile e politica dell’Italia.
Il piacere del ritrovarsi assieme, nel rispetto della libertà e differenza di ciascuna, ha segnato quella giornata ed ha reso evidente che dimensione collettiva e libertà individuale non sono in contrasto e che è possibile stabilire un nuovo legame tra coscienza di sé e azione collettiva. Una nuova stagione del movimento delle donne italiane è possibile.
Il piacere del ritrovarsi assieme, nel rispetto della libertà e differenza di ciascuna, ha segnato quella giornata ed ha reso evidente che dimensione collettiva e libertà individuale non sono in contrasto e che è possibile stabilire un nuovo legame tra coscienza di sé e azione collettiva. Una nuova stagione del movimento delle donne italiane è possibile.
domenica 1 maggio 2011
Le povere donne italiane
Le povere donne italiane, La Stampa
L'ultimo rapporto Ocse denuncia la difficile situazione di un Paese in cui la disoccupazione femminile è altissima, e i figli pochi
FLAVIA AMABILE
L’Ocse lo chiama «il dilemma italiano». E gli dedica un capitolo specifico in uno studio - intitolato «Doing better for families» al puzzle senza soluzione delle condizioni economiche di quello che un tempo era il Bel Paese.
Difficilissimo conciliare lavoro e figli per la mancanza di politiche familiari. Le donne, quindi lavorano meno che in altri Paesi avanzati ma, paradossalmente, fanno meno figli.
A rendere anche più drammatico lo scenario è il dato sulla povertà infantile arrivato al 15%o, molto superiore alla media Ocse del 12,7%, al decimo posto su 34 Paesi in elenco. Circa l`88% dei bambini che vivono con un solo genitore disoccupato sono poveri
L'ultimo rapporto Ocse denuncia la difficile situazione di un Paese in cui la disoccupazione femminile è altissima, e i figli pochi



L’Ocse lo chiama «il dilemma italiano». E gli dedica un capitolo specifico in uno studio - intitolato «Doing better for families» al puzzle senza soluzione delle condizioni economiche di quello che un tempo era il Bel Paese.
Difficilissimo conciliare lavoro e figli per la mancanza di politiche familiari. Le donne, quindi lavorano meno che in altri Paesi avanzati ma, paradossalmente, fanno meno figli.
A rendere anche più drammatico lo scenario è il dato sulla povertà infantile arrivato al 15%o, molto superiore alla media Ocse del 12,7%, al decimo posto su 34 Paesi in elenco. Circa l`88% dei bambini che vivono con un solo genitore disoccupato sono poveri
domenica 27 marzo 2011
Presidio 2 Aprile a Brescia
ATTENZIONE!
I PARTITI, LE ASSOCIAZIONI, I MOVIMENTI CHE VOLESSERO ADERIRE ALLA MANIFESTAZIONE POSSONO SCRIVERE A:
OPPURE LASCINO UN COMMENTO QUI SOTTO.
GRAZIE.
IL COMITATO "SE NON ORA QUANDO" BRESCIANO
mercoledì 16 marzo 2011
domenica 13 marzo 2011
4 passi: dall’8 al 12 marzo
Dal blog comitato "se non ora quando" Roma.
Riflessione di Enrica Salvatori, docente dell'Università di Pisa:
Riflessione di Enrica Salvatori, docente dell'Università di Pisa:
8 più 4: 12
Molti in questi giorni, dopo l’inaspettato exploit della prima manifestazione organizzata dal comitato “Senonoraquando” il 13 febbraio scorso e l’indubbia nova carica politica e sociale data alla giornata delle donne l’8 marzo, molti si chiedono se questo rinato movimento al femminile avrà la forza di trasformarsi in qualcosa di veramente innovativo per la società italiana contemporanea oppure si esaurirà nella rivendicazione di alcuni diritti negati.
Personalmente sono convinta che ci siano le potenzialità perché il comitato possa realmente intercettare le migliori e più vitali correnti di rinnovamento e di ribellione che attraversano la nostra penisola. Lo potrà fare solo se utilizzerà la chiave di lettura al femminile della società in senso largo, come uno strumento per modificare non solo la condizione della donna ma l’assetto della società intera.
Quattro passi devono essere fatti perché questo possa accadere.
Il primo riguarda la lotta alla corruzione a ogni livello della società e in primo luogo nelle istituzioni:
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12 marzo,
Comitato Se non ora quando Roma,
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Riflessioni
sabato 12 marzo 2011
Stati generali delle Donne.
di Luciana Cimino, L'Unità, 10 marzo 2011
Stati generali delle Donne. Da convocarsi quanto prima con tutte le associazioni e le realtà che fanno riferimento al mondo femminile. E’ una delle proposte dell’associazione di Nuovo, fatta propria da una parte del coordinamento “Se non ora quando?”, lanciata con forza al termine di un dibattito con il pubblico che ha seguito lo spettacolo “Libere”, atto unico di Cristina Comencini per la regia della sorella Francesca, andato in scena al teatro Ambra Jovinelli di Roma martedì sera per la giornata dell’8 marzo.
La pièce è un dialogo tra una donna matura, interpretata da Lunetta Savino, protagonista delle battaglie femministe degli anni 70, e una giovane, Isabella Ragonese, precaria. Le due si studiano, tentennano, alla fine si raccontano e si cambiano illusioni e disillusioni. Chi a fatica ha cresciuto tre figli, chi invece, causa precarietà della vita e dei sentimenti, non può avere figli; chi ha lottato per i diritti e si chiede «dove siamo finite poi? Perché ci siamo rinchiuse ognuna nella nostra casa?»; chi, come la giovane Ragonese, le rimprovera «ci avete educato alla libertà, al rispetto di noi stesse, siamo andate nel mondo piene delle vostre aspettative. Solo che fuori non ne sapevano niente e tutto andava nel solito vecchio modo».
La sala dell’Ambra Jovinelli è affollata. La gran parte è reduce da una giornata di manifestazioni. A piazza Vittorio, con il comitato “Se non ora quando?” o al corteo delle donne in rosso
Stati generali delle Donne. Da convocarsi quanto prima con tutte le associazioni e le realtà che fanno riferimento al mondo femminile. E’ una delle proposte dell’associazione di Nuovo, fatta propria da una parte del coordinamento “Se non ora quando?”, lanciata con forza al termine di un dibattito con il pubblico che ha seguito lo spettacolo “Libere”, atto unico di Cristina Comencini per la regia della sorella Francesca, andato in scena al teatro Ambra Jovinelli di Roma martedì sera per la giornata dell’8 marzo.
La pièce è un dialogo tra una donna matura, interpretata da Lunetta Savino, protagonista delle battaglie femministe degli anni 70, e una giovane, Isabella Ragonese, precaria. Le due si studiano, tentennano, alla fine si raccontano e si cambiano illusioni e disillusioni. Chi a fatica ha cresciuto tre figli, chi invece, causa precarietà della vita e dei sentimenti, non può avere figli; chi ha lottato per i diritti e si chiede «dove siamo finite poi? Perché ci siamo rinchiuse ognuna nella nostra casa?»; chi, come la giovane Ragonese, le rimprovera «ci avete educato alla libertà, al rispetto di noi stesse, siamo andate nel mondo piene delle vostre aspettative. Solo che fuori non ne sapevano niente e tutto andava nel solito vecchio modo».
La sala dell’Ambra Jovinelli è affollata. La gran parte è reduce da una giornata di manifestazioni. A piazza Vittorio, con il comitato “Se non ora quando?” o al corteo delle donne in rosso
martedì 8 marzo 2011
8 Marzo 2011-Roma
RIMETTIAMO AL MONDO L’ITALIA: LE DIMISSIONI IN BIANCO
C’era una volta una legge.
Ora, naturalmente, non c’è più.
La legge 188 del 17 ottobre 2007 era nata per impedire la pratica delle cosiddette dimissioni in bianco, un vero e proprio abuso di potere compiuto nei confronti di lavoratrici e lavoratori.
Cos’ è la dimissione in bianco? È una lettera di dimissioni volontarie, senza data, che il datore di lavoro può far firmare al lavoratore al momento dell’assunzione.
Ora, naturalmente, non c’è più.
La legge 188 del 17 ottobre 2007 era nata per impedire la pratica delle cosiddette dimissioni in bianco, un vero e proprio abuso di potere compiuto nei confronti di lavoratrici e lavoratori.
Cos’ è la dimissione in bianco? È una lettera di dimissioni volontarie, senza data, che il datore di lavoro può far firmare al lavoratore al momento dell’assunzione.
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Roma
domenica 6 marzo 2011
Il corpo delle donne
Si parla di donne e tv: ospite Lorella Zanardo
giovedì 3 marzo 2011
Rimettiamo al mondo l'Italia. Brescia
LUNEDĬ 21 MARZO h. 19-21,30 C/O SALONE “DI VITTORIO” CAMERA DEL LAVORO VIA FOLONARI 20
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8 marzo 2011
8 marzo 2011 – Se non ora quando? Adesso
L’Italia non è un paese per donne e noi vogliamo che lo sia.
L’8 MARZO 2011 RIMETTIAMO AL MONDO L’ITALIA
Comitato SE NON ORA QUANDO
RIMETTIAMO AL MONDO L’ITALIA
L’Italia non è un paese per donne e noi vogliamo che lo sia.
Nell’anno in cui si celebra il 150esimo dell’Unità d’Italia, diamo ancora più valore all’8 marzo, giornata nata più di un secolo fa per onorare le lavoratrici di tutto il mondo, diventata nel tempo festa delle donne e oggi occasione di rinascita per il nostro Paese.
Vogliamo un’Italia capace di stare nel mondo, in modo aperto e solidale con tutti i popoli, soprattutto con quelli che lottano per la libertà come ora quelli del Nord Africa.
Vogliamo che l’8 marzo sia, come il 13 febbraio, il giorno di tutte.
Delle donne che lavorano stabilmente fuori e dentro casa, di quelle che cercano lavoro e non lo trovano, delle lavoratrici costrette al lavoro nero, delle licenziate, delle precarie, delle tante che hanno lasciato lontano le loro famiglie per occuparsi delle nostre, e delle donne ridotte in schiavitù.
In Italia è diffusa una precarietà che non è solo di lavoro ma di vita. Coinvolge un numero crescente di donne e uomini.
Per tutti è un’ipoteca pesante sul futuro, ma la precarietà che pesa sulle giovani donne condiziona l’intera comunità nazionale e le sue prospettive. In Italia avere figli, una famiglia, è da tempo diventato un lusso. Noi vogliamo che per tutte e tutti esista la libertà di scegliere se e quando diventare genitori.
Perché si possa scegliere è necessario:
Congedo di maternità obbligatorio e indennità di maternità. Congedo obbligatorio di paternità. Norme che impediscano il licenziamento “preventivo”: niente più dimissioni in bianco.
Con il 13 febbraio abbiamo detto che la libertà, la dignità e la vita delle donne sono il presente e il futuro del paese, e il modo in cui vengono o non vengono raccontate nell’informazione e nei media è una grande questione nazionale.
Vogliamo perciò che questo 8 marzo sia anche la giornata in cui si discute di come i media rappresentano la realtà e del mestiere di giornalista.
Pensiamo che l’immagine dominante delle donne non possa ridursi al riflesso di un desiderio maschile stereotipato. Vogliamo un’informazione rispettosa e veritiera che dia conto di come le donne contribuiscono a costruire l’Italia.
Se non ora quando? Adesso
L’8 MARZO 2011 RIMETTIAMO AL MONDO L’ITALIA
Comitato SE NON ORA QUANDO
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11 Marzo,
Comitato SE NON ORA QUANDO,
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sabato 19 febbraio 2011
Carissime,
stiamo predisponendo questo blog per scambiarci idee, opinioni, riflessioni sul prosegui del lavoro fatto da tante donne prima e durante la manifestazione "Se non ora quando?".
L'idea è quella di creare una rete d'informazione tra tutte noi.
E' importante, ci stiamo lavorando!
Serafina Bandera
stiamo predisponendo questo blog per scambiarci idee, opinioni, riflessioni sul prosegui del lavoro fatto da tante donne prima e durante la manifestazione "Se non ora quando?".
L'idea è quella di creare una rete d'informazione tra tutte noi.
E' importante, ci stiamo lavorando!
Serafina Bandera
venerdì 18 febbraio 2011
Messaggio
Ciao,
siamo un gruppo di donne che si sono attivate per la realizzazione della manifestazione del 13 febbraio, siamo donne appartenenti a diverse realtà politiche, di diverse associazioni e movimenti, ma anche donne "single" :-D.
Il blog vuole essere un luogo di incontro per questa grande rete di donne e di uomini, ma anche rivolto a chiunque volesse unire le proprie forze per far sì che l'entusiasmo, le idee, l'unione che si è sperimentati il 13 febbraio, non vadano dispersi.
Un grande abbraccio a tutte/i
leila
ps:
Il blog è in via di costruzione, un po' di pazienza:-)
siamo un gruppo di donne che si sono attivate per la realizzazione della manifestazione del 13 febbraio, siamo donne appartenenti a diverse realtà politiche, di diverse associazioni e movimenti, ma anche donne "single" :-D.
Il blog vuole essere un luogo di incontro per questa grande rete di donne e di uomini, ma anche rivolto a chiunque volesse unire le proprie forze per far sì che l'entusiasmo, le idee, l'unione che si è sperimentati il 13 febbraio, non vadano dispersi.
Un grande abbraccio a tutte/i
leila
ps:
Il blog è in via di costruzione, un po' di pazienza:-)
mercoledì 16 febbraio 2011
Adunata! :-)
Carissime/i tutte/i,
inserisco il primo post per riportare uno stralcio di un messaggio che ho ricevuto su FB.
Le parole scritte da questa amica ben esprimono un desiderio che anch'io, sin dalle prime ore successive alla manifestazione, sentivo e che , di ora in ora, vedevo moltiplicare nelle pagine di fb e in tutta la rete: non perdiamoci di vista, non disperdiamoci, non dimentichiamo, perse nella nostra quotidianità, quell'intensa emozione provata il 13 febbraio.
"...per permettere agli uomini e le donne che hanno condiviso "se non ora quando" di restare in contatto, almeno via web.
Una pagina dove pubblicare immagini, testi, video, interventi, per combattere la censura, per far si che non sia stato tutto invano.
Se quel sottile filo di condivisione creato ieri si spezza ora, avremo perso una importante occasione per lasciare traccia, per canalizzare idee ed energie, per fare qualcosa di concreto..."
Le parole scritte da questa amica ben esprimono un desiderio che anch'io, sin dalle prime ore successive alla manifestazione, sentivo e che , di ora in ora, vedevo moltiplicare nelle pagine di fb e in tutta la rete: non perdiamoci di vista, non disperdiamoci, non dimentichiamo, perse nella nostra quotidianità, quell'intensa emozione provata il 13 febbraio.
"...per permettere agli uomini e le donne che hanno condiviso "se non ora quando" di restare in contatto, almeno via web.
Una pagina dove pubblicare immagini, testi, video, interventi, per combattere la censura, per far si che non sia stato tutto invano.
Se quel sottile filo di condivisione creato ieri si spezza ora, avremo perso una importante occasione per lasciare traccia, per canalizzare idee ed energie, per fare qualcosa di concreto..."
Grazie Patrizia!
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13 Febbraio-Brescia. Foto di Chiara Cotelli. |
Non dimentichiamo la speranza e la gioia viste negli occhi di tante e tanti amici che, come noi, credono che un'altra Italia sia possibile.
Leila Moreschi
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lunedì 14 febbraio 2011
12 febbraio 2011
domenica 13 febbraio 2011
13 febbraio 2011
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